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Il Covid-19 non ha spento il nostro fuoco

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“Tenete viva la fiamma dello Scoutismo in Italia perché tornerà a splendere di nuovo” – BP alle Aquile Randagie durante il Jamboree del 1937.

La profonda ed affezionata citazione iniziale è un estratto di quanto riferito dal fondatore degli Scout Baden-Powell a una delegazione di tre componenti delle Aquile Randagie, la squadriglia che tenne vivo lo scoutismo in Italia durante il periodo fascista.

È facile comprendere come anche BP abbia scelto la metafora del fuoco per manifestare il suo pensiero: sia essa emblematica a livello folkloristico che caratteristica del nostro fare e vivere lo scoutismo. Il fuoco è per noi elemento centrale di connessione con la natura ed in particolar modo per la branca E/G (Esploratori/Guide): è ciò che da ristoro tramite il suo calore al freddo della sera, è la principale possibilità di cucinare i pasti della giornata, ma è anche teatro di avventure e luogo di nascita di molte amicizie sincere: “Tutti insieme intorno al fuoco abbiam scoperto l’amicizia” recita la terza strofa della canzone “Estote Parati”, tipicamente cantata a squarciagola sventolando i fazzolettoni in aria a segno di festa.

Questo fuoco simboleggia molto bene anche l’entusiasmo che noi Capi mettiamo in ogni attività che proponiamo ai ragazzi: fuoco dell’entusiasmo che costantemente vediamo riflesso nei Lupi, negli Esploratori e nelle Guide, nei Rover e le Scolte, che ogni settimana attendono scalpitanti di vivere l’avventura dello scautismo.

Ecco, con la pandemia da Covid-19 e soprattutto con il primo lockdown del marzo 2020, è come se improvvisamente, da un giorno all’altro, dalla sera alla mattina, ci fossero mancati i tocchi di legna per alimentare questo fuoco; noi capi come i ragazzi, un pò come tutti d’altronde, ci siamo trovati spiazzati. Non sapevamo più in che parte del bosco rovistare per trovare anche solo un ramoscello.

Mentre il fuoco dell’entusiasmo bruciante delle nostre attività in presenza si affievoliva, ci siamo avventurati in una parte ancora inesplorata della boscaglia e proprio lì abbiamo trovato un nuovo tipo di legna, se così possiamo dire per continuare ad utilizzare la metafora del fuoco. È allora che abbiamo cominciato ad integrare, nella nostra pratica educativa, i vari strumenti digitali a disposizione, riuscendo a fare attività principalmente tramite videochiamate online, ma anche sfide in Whatsapp e documentando il tutto con foto e video condivisi.

Questa nuova modalità è riuscita a dare un pò di energia e continuità al percorso, ma siamo sempre stati consapevoli che essa ha rappresentato una pezza per tenere accesa la scintilla dell’entusiasmo. Sempre pronti a cogliere le opportunità per trovarci dal vivo, eravamo tutti, ragazzi e capi compresi, impazienti e scalpitanti per rivivere le emozioni dello stare insieme, seppur con tutte le dovute precauzioni che abbiamo sempre osservato con cura ed attenzione in ogni momento.

Per il nostro emblematico legame con la natura, la tecnologia non è mai stata nostra nemica ma nemmeno troppo la benvenuta, proprio per vivere a pieno l’autenticità del rapporto con tutte le varie forme del Creato; con la pandemia abbiamo cercato di riscoprirla con responsabilità e coscienza dell’agire sempre nell’interesse dei ragazzi.

E nel 2021 la linea non è cambiata: data la mutevolezza dell’attuale situazione, costantemente instabile e variabile, è molto difficile programmare a lungo termine. Per questa ragione siamo sempre sull’attenti, sempre pronti (“Estote Parati”, riferendosi sempre alla canzone prima citata) a cambiare i nostri programmi, adattandoli alle necessità specifiche del momento.

Si è parlato molto degli effetti che questa pandemia porterà sui nostri ragazzi.
Molte testate giornalistiche autorevoli, numerosi esperti in materia e professionisti del settore, sono concordi nel descrivere disturbi sempre più accentuati negli adolescenti: ansia, insonnia, dipendenze da computer e cellulare, fino a sfociare in forme più gravi di difficoltà come aggressività e comportamenti di autolesionismo.

Avendoli privati degli stimoli della loro quotidianità e socialità, come scuola, sport, attività ricreative, svago, uscite con gli amici, serve riscoprire nuove dimensioni ed opportunità per favorirli ed aiutarli a raggiungere uno stato di normale serenità.

Consapevoli di ciò, cerchiamo di fare del nostro meglio per offrire un ambiente divertente ma sicuro, per tenere sempre vivo il fuoco dello scoutismo!

di Emma Calzoni